Come in qualsiasi altra professione il coach si forma attraverso percorsi di studio diversi, perché esistono scuole che si basano su diverse discipline (PNL neurosemantica, umanistica, ecc) e i programmi di studio possono durare due anni o poche settimane.
Ma si forma soprattutto attraverso l’esperienza sul campo.
Credo che la grande differenza sia tra fare il coach e l’essere coach. Essere significa aver maturato attraverso anni di lavoro interiore su se stesso la consapevolezza che non c’è nulla di giusto o di sbagliato e che ogni persona è un esemplare unico e splendido con il proprio bagaglio di esperienze e i suoi punti di vista; ognuno ha bisogno delle domande adatte a lui in questo momento; e le risposte che darà alle nostre domande sono valide nella misura in cui lo aiutano a conseguire i propri obiettivi.
Essere coach significa saper ascoltare senza dare consigli, senza suggerire risposte e influenzare con la nostra esperienza il nostro interlocutore.
Essere coach significa sapersi togliere di mezzo, cioè il contrario di quello a cui siamo abituati fin dalla nascita e proprio per questo esige anni di lavoro, che portano a comportarsi nello stesso modo nella vita come durante una sessione di coaching.
Nel coaching aziendale è molto importante anche la metodologia con cui il coach opera per inserirsi correttamente nella cultura aziendale e comprendere come le caratteristiche della persona si intrecciano con le esigenze dell’organizzazione.
Io utilizzo diversi strumenti di assessment per valutare le caratteristiche delle persone coinvolte in funzione del contesto e delle esigenze aziendali.
In base al risultato della valutazione ipotizzo un percorso misto di training e coaching specifico per l’ottenimento dei risultati attesi dall’azienda.
Gli strumenti che utilizzo sono questionari di valutazione del metodo: Hogan, 4 Colors e C-IQ Conversational Intelligence, per i quali sono un consulente certificato.
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Perché è importante avere una metodologia a supporto del coaching aziendale?
Per individuare in modo chiaro e affidabile quali sono le effettive esigenze dell’azienda e tradurle in obiettivi e risultati concreti.
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Cosa significa avere una metodologia?
Avere degli strumenti diagnostici per comprendere la cultura aziendale e per valutare le caratteristiche delle persone rispetto al contesto e alle attività.
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Come funziona il mio metodo?
Parte da un colloquio approfondito con l’alta direzione o con la direzione HR, seguito dall’utilizzo di uno strumento di assessment con cui effettuare una prima valutazione e da un’eventuale sessione individuale di coaching con le persone coinvolte; segue la stesura di un rapporto e di un’ipotesi di sviluppo che viene poi discussa con l’alta direzione per co-creare un piano di azione che definisce i risultati attesi e le modalità per raggiungerli.
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Come sarebbe se non si utilizzasse un metodo?
Si avrebbe un approccio casuale in cui non è chiaramente individuata la strategia e la tattica dell’intervento di addestramento.