CERTIFICAZIONE C-IQ: CONVERSATIONAL INTELLIGENCE
Il metodo basato sull'intelligenza conversazionale, abilità formidabile per raggiungere nuovi obiettivi aziendali.
Le ricerche nel campo delle neuroscienze mostrano che la conversazione non è solo parlare per comunicare agli altri cosa pensiamo e/o condividere informazioni ma ha un significato più profondo: è la fonte di energia che può muoverci verso l’aver fiducia negli altri e che può farci scappare via per la paura di perdita o sofferenza.
L’intelligenza conversazionale ha il potere di muoverci dal potere sugli altri al potere con gli altri, fornendoci l’abilità di connettersi e di sperimentare la stessa realtà, quella che nasce dall’incontro tra come tu la vedi e io la vedo. Il linguaggio ha il potere di regolare come ci sentiamo e gioca un ruolo fondamentale nella capacità del cervello di espandere le prospettive e creare un’esperienza positiva.
Ogni conversazione ha una componente chimica e cambia lo stato del cervello, stimolano la produzione di ormoni e neurotrasmettitori che stimolano i circuiti neuronali e i sistemi del nostro corpo.
Quando avvertiamo critica, rifiuto, paura o ci sentiamo esclusi o inferiori, il nostro corpo produce adrenalina e cortisolo, un ormone che chiude la parte pensante del nostro cervello e ci attiva per comportamenti di protezione e conflitto. Diventiamo reattivi e sensibili, così da percepire un giudizio ancora più negativo di quello che è nella realtà . Gli effetti del cortisolo posso durare anche più di 24 ore e rimanendo registrati nella nostra memoria.
Quando invece avvertiamo commenti positivi e un clima di fiducia il nostro corpo produce dopamina e ossitocina, l’ormone del benessere, che attiva la corteccia prefrontale, elevando la nostra capacità di comunicare, di entrare in empatia, di collaborare. L’ossitocina metabolizza molto più rapidamente del cortisolo e i suoi effetti sono più blandi e meno duraturi.
L’intelligenza conversazionale ci da il potere di influenzare la neurochimica cerebrale in modo da mettere in comunicazione diverse parti del cervello e fare da catalizzatore dei processi neurologici, invece di congelarlo in modelli di protezione. La paura e la sfiducia chiudono il cervello e determinano una chimica della conversazione critica perché impedisce in pochi centesimi di secondo qualsiasi possibilità di relazione positiva: è come una barriera che impedisce di entrare in connessione e lascia come uniche possibilità di combattere, scappare o congelarsi.
L’intelligenza conversazionale è un’abilità formidabile anche all’interno delle organizzazioni per creare significati condivisi in merito a quali obiettivi realizzare e perché, così che il personale sia cosciente e abbia chiaro quale sia il futuro che stanno contribuendo a creare insieme.
Il punto di partenza è la consapevolezza delle conversazioni e del loro contenuto emotivo: portano piacere o sofferenza? Portano messaggi da amico e nemico? Quale intenzione sottendono? Vogliono creare fiducia o persuasione?
Il metodo C-IQ dispone di alcuni strumenti di indagine per creare consapevolezza delle modalità di comportamento tipiche nel corso delle conversazioni mediante il test Catalyst Tool e del grado di fiducia presente in azienda mediante il test Trust Catalyst. I due test sono disponibili in lingua inglese e possono anche essere erogati in modalità 360.
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Perché utilizzare i test C-IQ?
Quando all’interno di un’azienda vi sono dei problemi di comunicazione, di relazione e di rapporti tra leader e collaboratori, che portano a creare un clima difficile o di sfiducia, possono essere molto utili per prendere consapevolezza del problema e delineare un percorso per gestirlo al meglio.
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Cosa serve C-IQ in un’azienda?
L’intelligenza conversazionale è un’abilità formidabile all’interno delle organizzazioni per creare significati condivisi in merito a quali obiettivi realizzare e perché, così che il personale sia cosciente e abbia chiaro quale sia il futuro che stanno contribuendo a creare insieme.
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Come funziona?
Saper gestire al meglio una conversazione ci da il potere di influenzare la neurochimica cerebrale in modo da mettere in comunicazione diverse parti del cervello e fare da catalizzatore dei processi neurologici, invece di congelarlo in modelli di protezione tipici di chi percepisce timore o sfiducia: sensazioni che impediscono in un attimo qualsiasi possibilità di relazione positiva.
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E come sarebbe il clima lavorativo se tutti fossero consapevoli delle modalità più corrette per comunicare e di quelle da evitare e si addestrassero con impegno per praticarle?
Lascio a voi la risposta!